a cura di Florinda Barbuto
Perchè scegliere di partecipare a un Gruppo di Terapia
Gli obiettivi che possono spingere una persona a partecipare a un gruppo di psicoterapia possono essere molteplici. In alcuni casi, il desiderio è quello di conoscere meglio se stessi e le proprie problematiche. In altri casi si è alla ricerca di una risposta e/o una soluzione che possa aiutare ad affrontare le proprie difficoltà.
E in effetti, attraverso la psicoterapia di gruppo i partecipanti hanno modo di realizzare un percorso di esplorazione personale, crescita, autoconsapevolezza.
In tutti i casi la vera ricchezza che può dare un gruppo è la possibilità di stare nel gruppo. L'incontro con altre persone è un acceleratore e moltiplicatore dei processi che si verificano nel setting, rendendo possibili processi e dinamiche quasi non immaginabili per il setting individuale.
Un’abilità del genere si manifesta usualmente nei gruppi, tanto da indurmi a ritenere che nella vita umana la capacità curativa o terapeutica sia molto più comune di quanto non immaginiamo.
Spesso per manifestarsi richiede soltanto che le sia accordato il permesso – o le sia resa possibile la libertà – dal clima di un’esperienza di gruppo che fluisce liberamente.
C. Rogers
Il confronto con gli altri partecipanti, riconoscersi nella loro storia, sentirsi meno soli e unici nella propria esperienza, poter ricevere dei feedback immediati, coinvolgere altre persone nel lavoro terapeutico: sono solo alcune delle ricchezze che un gruppo di terapia può offrire, integrando il lavoro svolto nella terapia individuale.
Cosa è e come funziona un Gruppo di Terapia
Spesso chi si rivolge a uno psicoterapeuta lo fa per iniziare un percorso individuale. Non mi meraviglia pertanto lo stupore con cui reagisce chi si rivolge a me quando spiego che, nel mio modo di lavorare, considero molto importante affiancare alla terapia individuale quella di gruppo.
Cerco di rispondere alla prima domanda che, comprensibilmente, mi viene posta: cosa è e come funziona un gruppo di terapia?
Le sedute di gruppo sono incontri periodici, generalmente quindicinali o mensili, a cui partecipano un numero ristretto di persone, da un minimo di 6 a un massimo di 15 persone circa. La periodicità, come per la terapia individuale, è fondamentale per garantire continuità al percorso, rispettando la ciclicità e il "metabolismo" dell'evoluzione personale. Il numero ristretto di persone garantisce un ambiente protetto al cui interno potersi sentire liberi di condividere e sperimentare.
Come nella terapia individuale, ciascuno si pone i propri obiettivi terapeutici. In alcuni casi i gruppi possono essere tematici, per cui tutte le persone condividono la stessa problematica. In altri casi non c'è un obiettivo specifico, bensì ciascuno lavora sulle tematiche che considera più rilevanti.
Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano.
Proverbio Africano
Le tecniche che uso nei miei gruppi sono molteplici, integrando i contributi, tra gli altri, del Modello Pluralistico Integrato, della Psicoterapia della Gestalt, dell'Analisi Transazionale, della Terapia Centrata sul Cliente di Rogers, dell'Arteterapia. Questo fa sì che il modo di lavorare in gruppo può variare a seconda delle esigenze individuali e del gruppo stesso.
In alcuni momenti si lavora IN gruppo, per cui c'è una singola persona che lavora su di sè, coinvolgendo, laddove opportuno, gli altri partecipanti che possono drammatizzare parti di sè, quando la persona lavora su dinamiche intrapersonali, o persone che fanno parte della sua vita, quando lavora su dinamiche interpersonali. In altri casi, si fa lavoro DI gruppo, ossia è il gruppo nel suo insieme ad essere coinvolto, con una comunicazione più circolare, una partecipazione più attiva in condivisioni che vedono tutti protagonisti allo stesso modo.
Qualunque sia la tecnica utilizzata, qualunque sia la formula proposta, in un gruppo ci si nutre dei feedback degli altri e delle loro risonanze, che ci offrono nuove prospettive sui vecchi problemi, sostenendo in tal modo il processo di consapevolezza e di cambiamento. In un gruppo, inoltre, abbiamo la possibilità unica di guardarci e riconoscerci nell'altro, e di confrontarci con il diverso da noi, lavorando sulle immagini proiettate e riflesse, come in uno specchio.
Io sono l'altro
Puoi trovarmi nello specchio
La tua immagine riflessa,
il contrario di te stesso.
N. Fabi
Qual è la differenza tra la Terapia di Gruppo e le altre attività di fitPsy
Le attività immersive in outdoor di fitpsy sono esperienze di gruppo non continuative in cui i partecipanti al gruppo si incontrano per condividere un'esperienza, uno spazio e un tempo, lavorando su una tematica specifica proposta dai facilitatori. Si può partecipare a una o più attività, in quanto queste sono svincolate tra loro.
Il gruppo può essere ben più reale del mondo esterno.
I. Yalom
I gruppi di psicoterapia con frequenza periodica, invece, sono dei gruppi di psicoterapia più classici. in cui ci si incontra con una cadenza predefinita, quindicinale o mensile, con un calendario predefinito e condiviso all'inizio del percorso. In questo caso, l'adesione al gruppo implica la partecipazione a tutti gli appuntamenti dell'anno terapeutico.
Integrare i gruppi periodici con quelli a formula immersiva consente di amplificare le potenzialità di entrambi, accrescendone l'efficacia sia per la singola persona che per il gruppo in sè.
Gruppi in presenza e Gruppi online
Quando parliamo dei gruppi in presenza e dei gruppi online precisiamo sempre che non esiste una soluzione migliore dell'altra. Sono esperienze diverse, che per le loro peculiarità, possono essere scelte, e talora integrate, in base alle proprie esigenze individuali, logistiche e non.
I gruppi in presenza sono, generalmente, preferiti da chi predilige la comunicazione analogica, il non verbale rispetto al verbale, il mondo cinestesico permeato della copresenza e della possibilità di percepire l'energia dell'altro piuttosto che quello visivo, legato alle immagini, o uditivo, legato all'ascolto. I gruppi in presenza, inoltre, offrono sicuramente delle opportunità diverse per noi terapeuti che possiamo lavorare con il contatto, la prossemica, la fisicità dei partecipanti.
Di contro, i gruppi online sono, tendenzialmente, preferiti da chi predilige una comunicazione digitale e un linguaggio visivo o uditivo. Lavorare online ci rende sicuramente più agevole l'utilizzo di strumenti quali i video o la musica, senza dover avere particolari supporti come proiettori o casse, necessari invece in presenza. Questa modalità è favorita dal fatto che, a seguito della pandemia, durante la quale tutti, anche i più restii, hanno partecipato ad almeno un incontro su una piattaforma quale meet o zoom, le nuove tecnologie sono diventate ormai alla portata di tutti. Inoltre, è indiscutibile l'enorme vantaggio dell'online di superare limiti di tempo e di spazio che, molte volte, ci impedirebbero di partecipare a molte esperienze.
La formula ideale: l'integrazione
In ambito formativo quando si parla di forme miste, in cui si integrano incontri in presenza con quelli online di parla di modalità blended, ossia mista.
Integrare il percorso individuale con quello di gruppo, gli incontri periodici con quelli immersivi, gli appuntamenti online con quelli in presenza ci offre la possibilità di integrare le risorse e le potenzialità delle diverse esperienze.
In particolare, rispetto alla formula in presenza e a quella online, propongoo un semplice esempio che ci arriva dalla Psicologia della Gestalt e dagli studi sulla percezione.
L'immagine sopra riportata viene utilizzata per spiegare il funzionamento della percezione che ha una tendenza organizzativa innata per cui non c'è una figura senza uno sfondo; in base a questo funzionamento, nello specifico di questa figura, vediamo due triangoli con margini che in realtà non esistono.
Allo stesso modo, la nostra esperienza ci porta a ritenere che, nelle interazioni online, ci sia un completamento delle informazioni mancanti relative alla comunicazione e all'immagine che ci arriva dagli altri partecipanti. Affinchè questo completamento avvenga è necessario, ovviamente, che quella figura ci sia familiare. Ed è per questo che invitiamo a integrare l'esperienza online con quella in presenza, in quanto quest'ultima ci dà la possibilità di fare l'esperienza dell'Altro a tutto tondo.
FAQ
Vediamo alcune delle perplessità che più di frequente mi vengono sottoposte.
- Non mi va di raccontare le mie cose in un gruppo.
È comprensibile che ci si senta a disagio all'idea di doversi esporre in gruppo. Mettersi a nudo è già difficile quando si è da soli con un professionista, figuriamoci in gruppo. Tuttavia, è fondamentale tener presente che come noi, anche gli altri vivono lo stesso disagio, quindi, non siamo soli in queste difficoltà. Inoltre il gruppo è un ambiente protetto, in cui ci sono i terapeuti che ne garantiscono il buon funzionamento, ci sono regole da rispettare e c'è l'esplicito impegno di tutti a partecipare mostrando il massimo rispetto nei confronti degli altri. Il nostro invito è sempre ad aver fiducia nei confronti della forza del gruppo che riuscirà a farci sentire sempre più a nostro agio.
- In un gruppo mi sento spesso a disagio.
Una delle ricchezze del gruppo è la possibilità di lavorare in vivo su quelle che sono le nostre difficoltà, di cui nelle sedute individuali possiamo per lo più solo parlare. Per questo motivo è utile partecipare al gruppo, proprio per affrontare queste difficoltà, in un ambiente protetto in cui ci si può lavorare su di esse mentre le viviamo.
- Vabbè magari più in là, quando me la sentirò di più.
Capita spesso che le persone prendano tempo, rimandando l'idea di partecipare al gruppo quando sarà meno difficile per loro farlo. La nostra considerazione in questo caso si risolve con una semplice domanda: Dal medico vai quando hai mal di gola o aspetti prima che ti passi? Sappiamo che ci sono dinamiche intrapersonali e interpersonali che possono rendere sfidante la partecipazione al gruppo ma è proprio per lavorare su quelle dinamiche che si partecipa al gruppo.
- E se quando sono lì non voglio parlare?
La ricchezza del gruppo è data dai contributi dei partecipanti. Tuttavia nessuno è mai obbligato a intervenire. Se la difficoltà riguarda un momento specifico, si può stare in silenzio o chiedere di non partecipare se interpellati. Sarà importante parlare durante gli incontri individuali di tali difficoltà, soprattutto se durano a lungo. La nostra esperienza, tuttavia, ci dice che, nonostante il disagio iniziale, alla fine tutti hanno sempre voglia di intervenire.
- Se faccio una prova ma poi non ho voglia di continuare?
Come per i percorsi individuali, tutti hanno la possibilità e il diritto di interrompere il percorso quando lo desiderano. Ovviamente è importante che ciò non avvenga con leggerezza, ancora di più in un gruppo in cui sono coinvolte altre persone. Pertanto è importante discutere tutte le proprie perplessità sia prima di entrare nel gruppo che quando, eventualmente, si sente di volerlo lasciare. Se, nonostante tutto si decide di lasciare il gruppo, è importante contemplare di partecipare ad almeno altri due incontri per dare a sè stessi, agli altri e al gruppo stesso la possibilità di elaborare l'uscita.
- Come si gestiscono le assenze.
L'impegno preso con un gruppo è un impegno importante. La forza del gruppo è data dai partecipanti stessi. Nel momento in cui si manca, quindi, non si priva solo se stessi di un'esperienza, ma si priva anche gli altri della nostra presenza. Per questo motivo è importante prendere molto seriamente l'impegno del gruppo, segnando in agenda le date degli incontri e gestendo eventuali altri propri impegni di conseguenza. La sacralità di questo appuntamento è simbolicamente sancita dall'impegno a saldare la quota di partecipazione comunque, anche in caso di assenza.
Qual è il modo migliore per capire come funziona un Gruppo di Terapia e se fa per te
Ho provato a spiegare brevemente come funzionano i gruppi di psicoterapia.
Per saperne di più visita una delle pagine dedicate a:
- il centro d'ascolto psicologico e i gruppi di psicoterapia
- il gruppo di psicoterapia in presenza a Roma
- il gruppo di psicoterapia online
- il gruppo di psicoterapia online per italiani che vivono all'estero
- il 7 e l'8: gruppo di psicoterapia ed educazione cinofila
- le attività in partenza
Se hai ancora domande puoi contattarmi.
Sono, tuttavia, convinte che il modo migliore per chiarire ogni dubbio sia quello di partecipare e fare esperienza. Le persone più convinte della validità dei gruppi di psicoterapia sono proprio quelle che vi hanno partecipato e hanno, così, potuto comprenderne la ricchezza.
L'invito che faccio sempre è non aspettare di essere pronto per iniziare a partecipare a un gruppo di psicoterapia. Abbi il coraggio di osare e sperimentare. Sono proprio le più persone più restie che alla fine dell'esperienza ci salutano dicendo: Sarei statə unə stupidə a non partecipare!