Conosci tutte le teorie. Domina tutte le tecniche. Tuttavia per toccare un’altra anima umana, devi semplicemente essere un’altra anima umana.
C.G. Jung
All'interno del vasto panorama dei modelli presenti oggi nell'ambito della Psicologia, l'approccio alla base del progetto FITPSY si colloca nella cornice dei modelli integrati.
Il Modello Pluralistico Integrato
Il Modello Pluralistico Integrato si colloca all'interno di quello che è stato definito il movimento per l'integrazione delle psicoterapie, nato dall'esigenza degli psicoterapeuti di superare i limiti posti dalla rigida applicazione dei singoli orientamenti. Il suo fondamento risiede nella convinzione che nessun approccio produca risultati migliori di un altro e che l'integrazione di elementi di diversi orientamenti possa produrre una maggiore efficacia.
Gli psicoterapeuti che applicano la psicoterapia pluralistica posseggono competenze cliniche complesse basate su molteplici approcci teorici e su varie metodiche tecniche di trattamento. L'approccio consente di progettare e attuare trattamenti appropriati, mediante interventi elettivi mirati per la creazione di un'interazione sartoriale su misura e personalizzata.
E. Giusti, C. Montanari
I contributi dei diversi modelli, in breve
In modo molto sintetico cercheremo di riportare i principali contributi dei diversi modelli che integriamo nel nostro lavoro, rimandando ad ulteriori approfondimenti per chi ne voglia sapere di più.
Concordiamo con le teorie psicodinamiche sull'importanza di comprendere il modo in cui i primi anni di vita e le prime relazioni con le figure di accudimento hanno condizionato lo sviluppo della persona, il suo funzionamento intrapsichico e interpersonale. A tale scopo l'esplorazione del passato della persona diviene uno strumento imprescindibile per comprenderne le dinamiche agite nel presente. Attraverso la narrazione e l'analisi dei contenuti inconsci si persegue così il raggiungimento della consapevolezza e della ristrutturazione della personalità.
Dimenticare è molto spesso determinato da un motivo inconscio e permette sempre di dedurre le intenzioni segrete della persona che dimentica.
S. Freud
Integrare i contributi degli approcci cognitivo-comportamentali significa poi ampliare l'obiettivo terapeutico, includendo in questo il cambiamento dei pensieri e dei comportamenti disfunzionali, sviluppati in risposta all'ambiente. Quando il focus cambia in questo modo, la nostra attenzione è centrata maggiormente sul presente, l'intervento terapeutico è più orientato all'azione, anche grazie all'uso degli homework tra le sedute, gli obiettivi divengono più concreti e misurabili.
La terapia cognitiva cerca di alleviare le tensioni psicologiche correggendo equivoci e autogiustificazioni. Correggendo credenze errate, possiamo porre fine alle reazioni eccessive.
A. Beck
La Psicologia Umanistico-Esistenziale è quella che indubbiamente ispira maggiormente la filosofia di fondo del nostro modello. Nello specifico il nostro modo di guardare alla persona e alla relazione terapeutica è fortemente in linea con i principi alla base di questo approccio, tra cui l'idea che ogni persona è unica, che le relazioni con gli altri e il suo modo di stare nel mondo aiutano la persona a conoscere e guidare se stessa, che è fondamentale riporre fiducia nella sua tendenza innata alla piena autorealizzazione. L'assunzione di responsabilità è uno dei principi fondamentali per cambiare; il qui-ed-ora e l'esperienza assumono un ruolo centrale.
Tra gli autori dei modelli umanistico-esistenziali, sicuramente alcuni hanno avuto una influenza particolare nella definizione di FITPSY.
Di Carl Rogers abbiamo fatto nostro il pensiero secondo cui ogni essere umano è destinato a realizzare a pieno le sue potenzialità, se solo gli viene data la possibilità e la libertà di esprimerle, attraverso un processo di accettazione incondizionata del suo essere; pensiero sintetizzato nella sua famosa affermazione per cui
il curioso paradosso è che quando mi accetto per come sono, allora posso cambiare.
C. Rogers
Di grande ispirazione è anche il suo modello dei Gruppi di Incontro, guida preziosa per le attività di FITPSY.
La Psicoterapia della Gestalt di Fritz Perls, Paul Goodman, Erving e Miriam Polster, Serge Ginger ci offre elementi imprescindibili per il lavoro individuale e con i gruppi. Nella terapia gestaltica si lavora sul qui-ed-ora, si presta attenzione al come più che al perchè, la relazione paziente-terapeuta e quella interna al gruppo terapeutico rappresentano il laboratorio in cui il paziente può fare esperienza per accrescere la sua consapevolezza e avviare un cambiamento autentico. L'elemento dell'esperienza attraverso cui viene attuato il cambiamento è sicuramente uno dei nuclei di FITPSY.
Il fine della terapia consiste nel far sì che il paziente non dipenda dagli altri e scopra fin dal primissimo momento che può fare molte cose, molte più cose di quelle che crede di poter fare.
F. Perls
I capisaldi dell'Analisi Transazionale di Eric Berne, gli Stati dell'Io, le transazioni, i copioni, i giochi psicologici, costituiscono un modo semplice e immediato per aiutare la persona a comprendere alcuni dei principali meccanismi disfunzionali che perpetua da sempre, causando la sua stessa sofferenza. Il contesto gruppale è un ambiente di eccellenza per imparare a riconoscere e iniziare a modificare, facendo esperienza di possibili modalità alternative, tali meccanismi.
Ciascuna persona disegna la sua propria vita, la libertà gli dà il potere di eseguire i suoi propri progetti, e il potere dà la libertà di interferire con i progetti degli altri.
E. Berne
La Psicologia di Comunità
Particolare rilievo assume per noi la Psicologia di Comunità, che consente di effettuare diagnosi e interventi che considerano la persona all'interno del suo contesto, familiare, lavorativo, territoriale; valutazione imprescindibile se si considera quanto questo possa influenzare e condizionare tanto le problematiche quanto le risorse di ciascun individuo.
Come in cerchi concentrici, la persona è vista nella sua dimensione individuale, in quella dei suoi gruppi, nelle organizzazioni e, infine, nella Comunità - definita come realtà territoriale dai confini geografici e politici ben definiti - in cui è inserita. Per ciascuno di questi livelli si declina un intervento di tipo partecipativo, in cui ciascun elemento oggetto di analisi, dall'individuo alla Comunità, è esso stesso protagonista del suo processo di consapevolezza e cambiamento.
L'obiettivo è promuovere il benessere e l'empowerment - la dimensione di potere data dalla consapevolezza di sé e dal pieno controllo delle proprie scelte, decisioni e azioni - individuale e sociale.
La psicologia di comunità sottolinea il senso costruttivo dell'azione come processo che articola attività mentale e pratica, sfera individuale e sociale, fornendo all'individuo la possibilità non solo di adattarsi al contesto, ma anche di cambiarlo.
D. Francescato
La Psicologia di Comunità, inoltre, offre importanti spunti e strumenti per il lavoro con i gruppi. In particolare la griglia di osservazione multidimensionale rimane la mappa costante che ci consente di monitorare e analizzare i nostri gruppi, per accrescerne l'efficacia, l'efficienza e il piacere dell'esperienza per i partecipanti.
Il Counseling e il Coaching
Counseling e Coaching sono due professioni che rientrano tra quelle regolamentate dalla L.4/2013 sulle Professioni non ordinate in ordini e collegi. Sono anche due discipline che offrono contributi preziosi per il lavoro psicologico e psicoterapeutico.
Il Counseling è, secondo la definizione proposta dall'IAC - International Association for Counselling:
un metodo per relazionarsi e rispondere agli altri per offrire loro opportunità per esplorare, chiarire e agire per vivere in un modo più soddisfacente e ricco di risorse.
IAC
Il Coaching è definito dalla norma UNI 11601:2015 come un intervento
finalizzato al potenziamento delle competenze utili a migliorare il benessere e i risultati che la persona intende perseguire nella vita professionale e personale.
Norma UNI 11601:2015
L'integrazione con il Counseling e il Coaching offre l'opportunità di utilizzarne i preziosi strumenti per aiutare la persona a definire i propri obiettivi e ad agire per la loro realizzazione.
In particolare di queste due discipline integriamo la modalità di intervento centrata sul qui-ed-ora, la visione della persona come competente, portatrice di risorse, desiderosa e pronta ad andare verso la piena realizzazione di sé. Inoltre, la modalità relativamente più direttiva, centrata sull'azione e su obiettivi SMART, ossia specifici (Specific), misurabili (Measurable), raggiungibili (Achievable), rilevanti (Relevant), temporizzabili (Time-based), ben si coniuga con un modello di intervento dinamico come quello di FITPSY. Le numerose tecniche e attivazioni sviluppate in questo ambito offrono, infine, importanti stimoli a partire dai quali è possibile avviare l'esplorazione psicoterapeutica successiva.
Arteterapia, Sport terapia, Outdoor training: quando la terapia diventa esperienza
Già nel 1948 l'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - ha sottolineato che la Salute non è solo l'assenza di malattia bensì una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale. Parallelamente è cambiato il concetto di Cura che non è più tesa a curare la malattia ma a prendersi cura della persona, puntando a promuoverne il pieno benessere.
Per fare questo diversi modelli hanno proposto strategie, tecniche e metodologie differenti. In tale vasto panorama si colloca poi tutto ciò che è creativo e al di fuori della concezione più ortodossa che rimanda all'immagine del paziente sul lettino dello psicologo.
Con l'Arteterapia il terapeuta utilizza diverse forme artistiche (la musica, il disegno, il modellamento di materiali diversi, il teatro) per guidare il paziente nell'espressione di sé e del cambiamento. Nei nostri gruppi questi elementi vengono riproposti costantemente per accedere in modo più immediato e autentico al contatto con il proprio Sé.
Uno studio di arteterapia è un ambiente molto diverso dagli altri studi di psicoterapia: è un luogo che privilegia e stimola la creatività, il ritorno al gioco a all'infanzia. Tuttavia non è solo un posto dove giocare, ma è un setting terapeutico che viene utilizzato per facilitare l'autoconsapevolezza e lo sviluppo emotivo e per curare.
I. Piombo
L'uso dello Sport a scopo terapeutico è in parte antico e in parte moderno. Da sempre la fisicità e l'uso intenzionale del proprio corpo sono riconosciuti veicoli di conoscenza e di cura, al di là dell'aspetto ludico. Tuttavia, oggi iniziamo a usare in maniera più consapevole non solo la psicologia per aiutare gli sportivi ad avere performance migliori ma anche lo sport per accrescere il benessere psicologico delle persone.
Lo sport consiste nel delegare al corpo alcune delle più elevate virtù dell'animo.
J. Giraudoux
Si collocano in questa cornice le attività che vengono definite di outdoor training, una formazione che avviene all'aperto, in contesti naturali, svolgendo attività ludiche e sportive. Nato per il team building - con il quale si fa riferimento all'insieme di attività proposte per migliorare la fiducia e la collaborazione tra i membri dei gruppi - soprattutto nei contesti aziendali, l'outdoor training offre grandi opportunità tanto al singolo quanto al gruppo per potenziare il proprio empowerment, lavorare sui propri limiti e le proprie risorse, accrescere la propria consapevolezza e puntare a una più ampia realizzazione di sé.
L'apprendimento non è altro che scoprire che qualcosa è possibile. Insegnare è mostrare a qualcuno che qualcosa è possibile.
F. Perls
Abbiamo provato a spiegare in questa pagina quanto converge nella filosofia propria di FITPSY. Riteniamo comunque che il modo migliore per conoscerla davvero sia quella di farne esperienza. Contattaci per scoprirlo in prima persona.