480

28 euro

a cura di Florinda Barbuto

Tobia e la richiesta di sconto

Vi racconto un episodio che ha visto protagonista unə miə paziente. Un episodio relativamente semplice eppure molto significativo.

Per ovvi motivi di privacy sarò estremamente vaga. E poichè ci piace sempre dare un nome alle persone, seppure di fantasia, chiamiamo questa persona Tobia.

Tobia svolge un'attività per la quale ha definito un suo costo.
Questo costo ammonta a 30,00€.
Un giorno arriva unə potenziale cliente che gli propone e chiede insistentemente di applicare uno sconto.
Questə cliente, adducendo una serie di argomentazioni, vorrebbe pagare il servizio 28,00€.
Dopo aver ascoltato la richiesta e risposto più volte alle argomentazioni ricevute, Tobia liquida questa persona dicendo che non poteva fare niente per lei.

Questo epilogo è tutt'altro che scontato. Un tempo Tobia avrebbe dato risposte ben diverse. Non solo avrebbe accettato la cifra proposta dalə cliente ma, probabilmente, avrebbe offerto anche un ulteriore sconto. Oggi, invece, l'epilogo è stato ben diverso, grazie al grande impegno con cui sta affrontando il suo percorso di crescita.

Quanto valgono 2,00€

Credo che possiamo tuttə concordare che, almeno in Italia, 2,00 € da soli non facciano la differenza nella vita di nessunə di noi.

Eppure capita fin troppo spesso che qualcunə, pur di averla vinta nella trattativa e affermare la propria presunta superiorità, decida che sia giusto dare all'altro meno di quanto richiesto.

E allora quanto valgono 2,00€? 2,00€ diventano il valore di un gioco di potere. Diventano uno strumento per svalutare l'altro e gridargli: Non ti do il valore che meriti. Non ti do quanto tu mi chiedi. Ti offro quanto io decido di volerti dare, e sarà sempre meno di quel che tu ti aspetti.

Io sono ok, tu sei ok: ovvero il pudore dell'asservità

Si parla tanto oggi di assertività.

Cosa si intende con questa parola?

Essere assertivə significa affermare sè stessi e i propri bisogni, nel rispetto dell'altro.

Per descrivere l'assertività, spesso, la si declina come quella posizione che si colloca al centro di un continuum ai cui estremi opposti ci sono l'aggressività e la passività.

Usando il linguaggio dell'approccio dell'Analisi Transazionale si parla di okness: io sono ok (io vado bene così come sono e i miei bisogni meritano rispetto) - tu sei ok (tu vai bene così come sei e i tuoi bisogni meritano rispetto). La fatica ulteriore è trovare il giusto bilanciamento quando la soddisfazione dell'unə non corrisponde a quella dell'altrə. Ma questo è un altro punto che affronteremo un'altra volta.

Facile comprendere come questa posizione sia diversa da quella della persona aggressiva che si impone sull'altrə (io sono ok - tu non sei ok) o passiva che l'altrə lə subisce (io non sono ok - tu sei ok).

Perchè pudore dell'assertività? Perchè una persona che ha pudore sa provare vergogna e imbarazzo. Ed è quello che bisognerebbe provare tutte le volte in cui non si è in una posizione assertiva, ancor più se si pretende di negoziare il valore dell'altro, mettendo sul tavolo 2,00€.

So quanto valgo, so quello che voglio

Di assertività abbiamo detto si parla sempre più oggi, motivo per il quale molto probabilmente non è per te un concetto nuovo.

E, molto probabilmente, se ti chiedessi cosa bisogna fare per essere assertivə mi risponderesti che: Bisogna comunicare all'altro i propri bisogni e farli rispettare.

Risposta giusta, ma incompleta.

Perchè c'è uno step prima di questo. Prima di questo bisogna fermarsi e chiedersi cosa si pensa, cosa si prova, cosa si desidera. Perchè per poterlo comunicare agli altri prima di tutto bisogna ascoltare se stessi. Molto spesso, invece, ci abituiamo a soprassedere, smettiamo di ascoltarci e di chiederci quali sono le nostre priorità. Per cui finiamo per non riconoscerle più.

Solo una volta fatto questo potrai imparare a comunicarlo con fermezza agli altri, senza accettare negoziazioni, sconti e compromessi.

Si grazie, no grazie

Ed eccoci qui con 5 semplici regole da tenere sempre a mente:

  1. Definisci il tuo valore.
  2. Comunicalo con fermezza a te stessə e alle altre persone.
  3. Non mettere mai in discussione il valore che ti sei datə.
  4. Non fare sconti, a maggior ragione ad amicə.
  5. Se qualcunə non è disposto a pagare il "tuo prezzo", vai oltre.

Il negozio di antiquariato

Canta Niccolò Fabi

Non si può cercare un negozio di antiquariato
In via del corso
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto
E non tutte le strade sono un percorso
Raro è trovare una cosa speciale
Nelle vetrine di una strada centrale
Per ogni cosa c'è un posto
Ma quello della meraviglia
è solo un po' più nascosto
Il tesoro è alla fine dell'arcobaleno
Che trovarlo vicino nel proprio letto
Piace molto di meno
Non si può cercare un negozio di antiquariato
In via del corso
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto
E non tutte le strade sono un percorso
Come cercare l'ombra in un deserto
O stupirsi che è difficile incontrarsi in mare aperto
Prima di partire si dovrebbe essere sicuri
Di che cosa si vorrà cercare dei bisogni veri
Allora io propongo per non fare confusione
A chi ha meno di cinquant'anni
Di spegnere adesso la televisione
Non si può entrare in un negozio
E poi lamentarsi che tutto abbia un prezzo
Se la vita è un'asta sempre aperta
Anche i pensieri saranno in offerta
Ma le più lunghe passeggiate
Le più bianche nevicate
Le parole che ti scrivo
Non so dove l'ho comprate
Di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta
Perché l'argento sai si beve
Ma l'oro si aspetta
L'oro si aspetta

 

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07/05/2024 18:45

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Ho una malattia si chiama fantasia: porta quasi all'eresia è considerata pazzia…
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